giovedì 23 dicembre 2021

LA BILANCIA DELLA VITA

La vita potrebbe sembrare una bilancia con due piatti. Il piatto delle cose materiali e il patto delle cose interiori. Le cose materiali hanno un loro peso oggettivo, mentre quelle interiori hanno il peso variabile in funzione del nostro modo di agire. L'ago della bilancia asseconda il maggior peso presente in entrambi i piatti. Se ambedue sono vuoti il peso si equilibria, se invece i patti sono pieni, il peso è costantemente soggetto a ripetute oscillazioni, perché se il peso delle cose materiali è oggettivo e quindi immutabile, quello delle cose interiori può cambiare in virtù del nostro umore, delle nostre reazioni, dei nostri istinti o della nostra ragione, delle nostre tentazioni o dei nostri slanci. L’essere umano è costantemente mutevole ed imprevedibile. Quando diamo peso alle cose interiori, il piatto della materialità si alleggerisce e talvolta scompare. Quando dimentichiamo il valore delle cose interiori, il piatto delle cose materiali mostra la propria pienezza. Ma la bilancia della vita ha bisogno di equilibrio per funzionare bene, un equilibrio possibile solo se i due piatti raggiungono una egual misura. La bilancia della vita ci insegna che tutto ha un proprio valore commisurato al suo stesso contrario. Le cose materiali sono importanti se ad affiancarle resta anche il piatto dei sentimenti e delle relazioni umane. Ma un piatto fatto di sole cose interiori diventa inutile, se privo delle cose delle quali fare uso in maniera speciale. I sentimenti hanno bisogno delle cose per compiere le migliori azioni, come le cose hanno necessità di persone vere perché le sappiano usare senza protagonismi e senza egoismi. Fate che la vostra bilancia unisca i due piatti sullo stesso livello. Che sia l’equilibrio a garantire pienezza alla vostra esistenza, a fare del vostro tempo, dei vostri passi, del vostro intelletto e delle vostre mani, un'unica straordinaria energia di senso profondo, di cuore, di missione e di umanità.

venerdì 15 ottobre 2021

LA VAGHEGGIATA RECENSIONI

LA VAGHEGGIATA RECENSIONI
  Pubblico questo mio disappunto perché trovo ingiusto che le recensioni negative su un servizio inefficiente vengano cancellate su richiesta del proprietario di un b&b, come è accaduto a me.

All'inizio il luogo sembrava splendido, nel modo in cui appariva sul sito, ma una volta arrivati sul posto abbiamo notato una serie di cose che non andavano: 1 nessuna accoglienza da parte di qualcuno, solo una chiave nascosta tra i mattoncini di un pozzo indicato da lui stesso attraverso un video. Questa caratteristica ci è parsa subito inusuale, ma abbiamo anche pensato che fosse parte di un gioco, di una originale caccia al tesoro. Ci siamo avventurati lo stesso, con l'intento di pernottare tre giorni in una casa immersa nella natura insieme alle nostre due piccole cagnoline. 2 Prima di andare abbiano chiesto se la casa fosse recintata e se ci fosse un cancello. Ci è stato risposto di no, ma che non essendoci strade i cani non avrebbero corso rischi. Una volta giunti sul posto, al contrario, abbiamo riscontrato che la strada si trovava esattamente all'ingresso e che pur non essendo principale, le macchine passavano lo stesso e i nostri cani potevano essere investiti. Questo limite ci ha un po' sconcertato, ma tenendoli a guinzaglio abbiamo sorvolato su una dichiarazione non veritiera. 3 Nonostante fosse stato dichiarato nella descrizione, mancava la colazione, ma avendo portato noi del cibo siamo riusciti a mangiare lo stesso. C'era solo una moca con una busta di caffè quasi finito. 4 il soppalco (definito a norma dal proprietario) è in realtà scomodissimo, non ci si sta in piedi nemmeno se piegati in due (io sono alta un metro e 57) e non ha una balaustra di sicurezza. Chiunque potrebbe accidentalmente cadere di sotto, specie un bambino o un cane. Sconsigliato a chi soffre di vertigini o risente degli ambienti chiusi. 5 Durante le prime ore della notte siamo stati svegliati da un topo che rosicchiava e squittiva qua e là. Non abbiamo mai dormito per questo. La mattina seguente siamo partiti in tutta fretta ed eravamo li per festeggiare un compleanno andato ovviamente in fumo. Non solo, ma abbiamo dovuto pernottare altrove, spendendo più soldi. Per arrivarci abbiamo impiegato sei ore di macchina e va detto che almeno 50 chilometri li abbiamo percorsi tra tornanti infiniti frizionando tra la prima e la seconda marcia. I cani si sono stancati molto e non si sono rilassati. All'inizio, dopo l'invio di un video che comprovava tutto ciò, il proprietario della casetta adibita a casa si è scusato e ci ha promesso il rimborso in tre giorni.






 Il giorno seguente ci ha al contrario chiesto 140 euro per danneggiamenti alla casa. Cito testuali parole: "per danni potenzialmente causati all'alloggio", ma senza di fatto dimostrare quei danni inesistenti. Quindi non siamo stati rimborsati e quando abbiamo pubblicato la nostra recensione abbiamo ricevuto in risposta un messaggio che somigliava ad una sorta di intimidazione. Lo sesso si è lamentato perché a suo dire la casa era piena di cibo di cani, sporca, in disordine e con gli asciugamani a terra. Anche fosse stato vero, non sono certo questi i presupposti per la richiesta di un risarcimento. Negli hotel le camere vengono spesso lasciate sporche e indecorose, ma nessuno chiede i rimborsi per questo. Diciamo che mi è stato proposto di rinunciare al rimborso ed in tal senso lui avrebbe ritirato la richiesta della 140 euro per questi presunti danni. I topi in questione vivono sotto al pavimento realizzato in listoni di legno visibilmente pieni di fessure e buchi. Chiunque avesse lamentato queste cose tramite recensioni, certamente le avrebbe viste sparire. Ed in effetti è strano che questa Vagheggiata sita a Camporanda abbia solo recensioni positive. Questo blog vuole solo rivendicare il diritto di manifestare malcontento, valutando oltretutto che non siamo stati rimborsati per un motivo che non credo sia frutto di pazzia. Chi ha il piacere di dormire vicino a dei topi? Non contento, poi, ci chiede il rimborso per danni inesistenti. Unica nostra pecca, l'aver spostato il materasso in sala, perché il soppalco risulta davvero scomodo e poco rassicurante. Ci auguriamo che questa testimonianza sia di aiuto a quanti cerchino un luogo senza brutte sorprese. Da precisare che il proprietario aveva nella descrizione accennato ad incontri naturali con topolini o falene, ma chiunque non interpreterebbe tale affermazione come la dovuta accettazione di topi residenti sotto al pavimento. Questo mettere ambiguamente le mani avanti con specificazioni equivocabili sembra una presa in giro. Libero chi legge di agire come meglio crede. Noi in coscienza vogliamo riportare questa brutta esperienza e rendere legittima la nostra recensione. Liberi gli altri eventuali malcapitati di recensire qui il loro pensiero. Almeno questa libertà, dopo la beffa. Lascio anche il famigerato link di questo posto solo in apparenza attraente. Preciso anche che il proprietario oltre a non volerci rimborsare ha preteso un risarcimento danni, dichiarando che la casa era stata da noi lasciata in pessime condizioni. Ed è chiaro che, non essendo vero, ciò verteva al farci desistere dalla richiesta del suddetto rimborso. A questo punto spero solo che questo mio articolo sia utile ai futuri malcapitati. E ritengo di avere tutti i diritti di pubblicare questa disdicevole esperienza. Se non altro questa non può farla cancellare. Ps. Mi chiedo a questo punto quanto siano attendibili le recensioni se su richiesta del proprietario poi vengono tolte. Facile essere recensiti solo positivamente e non lasciare che chi si trova male non sia nel diritto di manifestarlo. ECCO IL LINK DEL LUOGO IN QUESTIONE: LA VAGHEGGIATA

martedì 2 febbraio 2021

MI GUARDI O MI LEGGI?

Il web abbonda di video, sia amatoriali che professionali, quasi ad esigere un'attenzione che la parola scritta sembra ricevere meno. Ma è vero tutto questo? Sono davvero così in calo i lettori? Questa crisi del libro è reale o soltanto una percezione? Certo l'immediatezza del video non aiuta la scrittura, perchè suoni, movimenti, immagini, la prevaricano prepotentemete, probabilmente impigrendo la mente del lettore all'interno di un contesto più veloce e più evidente. Un libro chiuso è un libro morto o un semplice oggetto, mentre un libro aperto rappresenta la possibilità di entrare in dimensioni di vita infinite. Le favole, i gialli, i romanzi, se ben scritti, evocano un potenziale legato all'immaginazione, cento volte superiore alla ricezione di un video. E questa precisazione va fatta, visto che ormai tutti si autopubblicano ritenendosi impropriamente poeti, scrittori e artisti.
Bisogna considerare che la scrittura è molto di più del suo essere scrittura, sia per chi scrive che per chi legge. Avete mai sentito parlare di coordinazione oculo-manuale? perchè qui si entra nel cuore degli stimoli e delle abilità cognitive, quelle che molti bambini hanno smesso di acquisire. Anche la lettura di un libro cartaceo conserva gli identici potenziali di chi impugna una matita, perchè implica tutta una serie di posture e di dialoghi tra il corpo e i concetti che nella moderna forma elettronica vengono meno. Tutto questo è ben spiegato all'interno di un libro dal titolo SCRIVERE LA PILLOLA DELLA FELICITA', che vi invito a leggere e che permette l'accesso gratuito ad un corso sulla scrittura emotiva tramite un link che troverete all'interno dello stesso libro.

lunedì 25 gennaio 2021

TORNARE A SE STESSI: METODOLOGIE POSSIBILI

Quando scrivere diventa missione, significa che l'anteprima di questa scelta o condizione, porta con sè bagagli innominabili di esperienze perfino più grandi di noi. La scrittura è il punto di arrivo e al tempo stesso di partenza, che trasforma l'inutile in utile, il tragico in sublime, il dolore in possibilità. Coloro che si iscriveranno al mio canale potranno ricevere notifica dei miei corsi sul dolore e sulla sua sublimazione, sui mezzi insiti in ognuno di noi per riuscire a superare tutti quei limiti che ci imprigionano nel regno dell'infelicità. Mezzi come la scrittura, l'uso del diario, la poesia; mezzi come l'autoconoscenza, la meditazione e l'acquisizione del principio cardine per ogni forma evolutiva: la consapevolezza. Per essere consapevoli è necessario un percorso a ritroso, che ci consenta di ricordare. Ricordare cosa? Ricordare chi siamo attraverso tappe all'indietro, fino al giorno della nostra stessa nascita. E' mai possibile questa assurdità? Assolutamente sì. Ed io intendo portarvici con 12 passi. In uscita presso le librerie Feltrinelli a Febbraio 2021, troverete tale saggio con tutti i contenuti sopracitati. Se desiderate restare aggiornati sull'uscita di questo libro, rimanete in contatto con me iscrivendovi ai miei canali Instagram e YouTube , oppure iscrivendovi a questo stesso blog. La felicità è possibile, molto più della sofferenza e del persistere in noi di traumi e rancori.

giovedì 21 gennaio 2021

COME SUPERARE IL SENSO ANGOSCIANTE DI CLAUSURA

I rapporti di coppia sono notevolmente cambiati in questo periodo che oscilla tra prigionie e semilibertà. Cosa ci racconterebbero certe donne costrette a dividere il proprio spazio domestico con il marito prepotente? E che direbbe un uomo ingabbiato e quindi impossibilitato ad incontrare la sua amante? Vi sono equilibri basati sul bioritmo, sui sottomondi esistenziali, come il lavoro, gli hobby, oltre a tutta una serie di surrogati che tengono in piedi una coppia o una famiglia. Il vuoto derivante dal cambiamento repentino dello stile di vita e soprattutto della comunicazione personale e lavorativa, genera stati di precarietà, inquietudine, stress. A risentirne non è solo la condizione economica, ma anche quella sociale, psicologica, affettiva. La dimensione virtuale sembra prendere inesorabilmente il sopravvento, causando tutta una serie di disturbi e problematiche che possiamo analizzare nel dettaglio approfondendo la lettura. In questo breve estratto che ti invito a scaricare gratuitamente, metto in risalto la straordinaria potenzialità che è dentro di noi e non fuori. Per quanto concerne invece la conoscenza consapevole del sistema virtuale, ti esorto a proseguire clicando qui: Clicca qui e leggi. Difendersi dagli altri è fondamentale, ma conoscere se stessi lo è ancora di più. La più grande risorsa creativa e relazionale è il nostro stesso io, dove infiniti mondi ci abitano e si lasciano abitare.

mercoledì 20 gennaio 2021

LA PRIMA PROPOSTA DI LEGGE CONTRO L'OSTRACISMO

Quando si è convinti che agire in maniera disonesta sia lecito in virtù di un sano principio, stiamo agendo secondo degli equivoci o, ancora peggio, secondo degli alibi comodi. Sto alludendo ad una sfumatura che non deve sfuggire dal punto di vista etico, ne varrebbe il senso del bene e della coscienza come presupposto di identità personale. Se mettiamo in discussione l'obiettività e l'autenticità oggettiva di tutto ciò che è integrità morale, tutto è possibile, anche fare del male al prossimo. L'onestà è qualcosa che anticipa la legalità, se infatti un'azione legalmente possibile non è detto che sia onesta, ciò che è onesto, al contrario è per forza anche legale. L'imprescindibilità assoluta del valore etico è dunque invalicabile, anche se la parte lesa può sentirsi deligittimata dei suoi diritti e dei propri principi. Da questo presupposto inizia una logica necessaria secondo la quale forme persecutorie come lo stalking equivalgono a qualsiasi genere di ostracismo. Dove c'è danneggiamento psico fisico c'è ingiustizia. La richiesta di prove che per un giurista è logicamente necessaria, non dovrebbe escludere qualsiasi probabilità che quel dato comportamento potrebbe comportare. L'ipotesi che una condotta persecutoria subdola e pertanto non dimostrabile, possa provocare violenza o la morte della stessa vittima, è avvallata dalle cronache che imbrattano i quotidiani ininterrottamente. Forse la legge dovrebbe tenere conto della logicità di certe condotte, valutare che l'isolamento di un familiare potrebbe portarlo al suicidio. Quando una persona chiede aiuto alle autorità competenti e comprende che non esiste legge in grado di tutelarla, perchè quello che conta sono soltanto le prove, è costretta a fare appello alle proprie risorse personali, se ne ha. Diversamente è probabile che quella persona verrà ricordata come vittima di uno stupro, di un omicidio, di un abuso o di un ricovero psichiatrico. Ogni giorno migliaia di persone subiscono azioni legalmente non dimostrabili, mentre nessun intervento cautelativo è possibile se non solo quando il dado è tratto; le numerose testimonianze da parte dei sopravvissuti, rappresentano un documento per cui occorre ammettere la necessità immediata di una legge da applicare in merito all'ostracismo, che rimane una piaga sociale da trattare. In sintesi, l'ostracismo dovrebbe essere valutato come un reato proprio in riferimento alle conseguenze che comporta, al contrario questo ragionamento non solo non viene cosiderato, ma si tiene conto di una giustificazione del suo esercizio in virtù di regolamenti interni. L'ostracismo in ambito religioso è ad esempio ammesso in nome delle regole di quella data congregazione religiosa. Se ci riferiamo all'ostracismo esercitato dai testimoni di Geova, capiamo subito che viene da loro considerato indispensabile e giusto, proprio per il bene delle pecorelle smarrite. Si tratta quindi di una sorta di San Patrignano che scagiona l'utilizzo della forza in funzione della guarigione, ma se a San Patrignano si cerca di disintossicare dei tossicodipendenti, in questo secondo contesto di quale disintossicazione parliamo? La disintossicazione dalle idee proprie? Dal bisogno di leggere libri diversi da quelli indicati? Dall'esigenza di indagare altrove? Di cambiare opinione? Di compiere scelte di altra natura? Di decidere di diventare atei? Questa sarebbe la forma di disintossicazione che giustifica l'ostracismo? Se poi analizziamo coloro che nel frattempo si sono ammalati di depressione o hanno tentato il suicidio e qualche volta ci sono pure riusciti? Come risponde la coscienza a questi risultati? Se l'erano cercata? Fu il demonio a guidarli? Non si è forse liberi di scegliere tra il bene ed il male? Perchè isolare? Perchè tormentare e diffamare o mettere alla gogna chi ha scelto un'altra via? E chi stabilisce che il destino di una persona debba essere legato alle conseguenze di un'azione per la quale nessuna legge tutela le vittime? L'ostracismo nei testimoni di Geova risponde appunto a queste domande e si fa portavoce dei diritti dell'uomo da difendere attraverso l'applicazione di una proposta di legge fortemente voluta proprio da coloro che ancora sopportano le conseguenze di tale pratica. APPROFONDISCI.

martedì 19 gennaio 2021

LE PROVE SU CHI SONO I TESTIMONI DI GEOVA

 Al di là del proprio credo, il rispetto per il prossimo dovrebbe essere la base comunicativa per ognuno di noi. Che connotazione attribuire al libero arbitrio, se pratiche come l'ostracismo vengono perpetrate ogni giorno in diversi ambiti religiosi e politici? Durante questa nostra breve riflessione zumiamo l'attenzione sul contesto religioso e cerchiamo di comprendere meglio certi avvenimenti che caratterizzano determinate congregazioni religiose.

Un punto focale riguarda gli ibridi, quelli che sembrano non avere più un'identità ben precisa, né carne né pesce potremmo dire; stiamo parlando dei cosiddetti fuoriusciti. 

l'incoerenza e il cambio repentino di idee è uno degli aspetti che caratterizza alcuni disassociati, poiché da un lato si sentono rifiutati e quindi nutrono risentimento nei confronti della congregazione di appartenenza, dall'altro ne difendono i principi con una particolare veemenza. Non si tratta di una critica, ma di una sottolineatura importante in merito agli strascichi che questo profondo plagio emotivo lascia. 

Esiste la storia di un ragazzo che cinque anni dopo la sua volontaria fuoriuscita dalla congregazione dei testimoni di Geova, ha rifiutato una trasfusione di sangue in seguito ad un problema di salute.

Proviamo ad immaginare il loro temperamento simile ad un filo elettrico che emette scosse più o meno forti, tanto da suggerirne una certa distanza per via dell'imprevedibilità dei suoi effetti. 

Gli unici che vediamo posarsi sui fili elettrici senza farsi male sembrano essere soltanto i corvi. Il corvo è  simbolo alchemico di trasformazione, di evoluzione dallo stadio dell'ignoranza a quello della conoscenza, ma è anche un animale che si ciba di cadaveri, cavandone gli occhi ed in tal senso è associato al male. Dovremmo assomigliare ad un corvo per riuscire a posarci sapientemente sui fili elettrici di una dottrina religiosa? Il libro che ho scritto sull'ostracismo e che, già in prevendita sta ottenendo un'inaspettata attenzione riscontrabile in termini di acquisti, ci fa riflettere parecchio sul numero delle persone coinvolte in tale contesto. I rigidismi di certe congregazioni, come quella dei testimoni di Geova, ci confermano il dolore che ne deriva, grazie alle numerose esperienze riportate tra le pagine, nonché al contributo di certi anziani del Corpo Direttivo che riferiscono aneddoti a dir poco sconcertanti e inammissibili dal punto di vista umano. E' pur vero che se l'amore è il principio che determina l'insorgere delle Religioni, dal momento che saltano fuori racconti di fughe ed espulsioni, viene meno l'armonia che dovrebbe essere implicita se parliamo di Amore.

L'amore è infatti l'essenza di qualsiasi concepimento divino ed in tal senso non dovrebbe prevedere maltrattamenti, sofferenza o abbattimento morale. 

Stando al contenuto di questo libro del quale l'ultimo dei requisiti è la diplomazia, riscontriamo realtà opposte alla tanto declamata felicità del mulino bianco sui video e sugli opuscoli dei testimoni di Geova. Secondo i loro racconti sembrerebbe emergere una dimensione di estrema gioia che coinvolge un numero considerevole di persone di tutto il mondo. Tutto ciò però cozza miseramente con i racconti che abbiamo voluto riportare e che mirano a far riflettere sull'esigenza di una legge che vieti determinate condotte psicologicamente devastanti. La lettura di questo libro ci consente di comprendere a pieno questa realtà, addentrandoci, sia nel testo integrale della proposta di legge, sia dietro a quel sipario rosso e luccicante, nel dietro le quinte taciuto o comodamente riproposto in maniera ingannevole, a discapito delle vittime ostracizzate e sentenziate come colpevoli agli occhi di Geova. 

La lettura di questo libro favorisce una presa di coscienza diretta, dove non ci sono versetti da alterare, né concetti da manipolare, né persone da gestire.  All'interno dello stesso libro è possibile leggere anche alcuni scambi privati via e-mail tra gli adepti e chi, con gentilezza, li invitava ad aderire al componimento del libro, perché si sa, la libertà di pensiero è sacrosanta ed è concessa a tutti, pure a chi rifiuta di parlarne al di fuori della Torre Di Guardia. E anche questo atteggiamento può rappresentare un notevole spunto di riflessione.

CLICCA SU ACQUISTA 


domenica 10 gennaio 2021

L'IMPORTANZA DELL'EMPATIA

 

Ci sono momenti della nostra giornata in cui abbiamo la sensazione di non essere ascoltati, di essere trasparenti anche in mezzo ad una folla. E’ una condizione interiore comune a tutti, che però affrontiamo nei modi più disparati a seconda della personalità e di molte altre ragioni legate all’esperienza personale, al bagaglio di cose vissute.

Questa sensazione infelice può essere vissuta in due contesti relazionali:

AA.   In ambito fisico, ovvero in famiglia, con gli amici, al lavoro o in luoghi pubblici vari.

BB.   In ambito virtuale, quindi all’interno di tutti i movimenti social.

 In ogni caso possibile, la condizione rimane identica, mentre a mutare sono le reazioni ed i comportamenti, così, se questo disagio viene sentito all’interno di un’aula scolastica, qualsiasi reazione legata a quel contesto che potremmo ipoteticamente definire isolamento, oppure spavalderia, azioni fisiche aggressive o espressioni di tipo verbale, verrà a sua volta valutato dall’educatore ed affrontato attraverso tutta una serie di interventi. Per esempio, sarebbe possibile guardare negli occhi quell’allievo, inviandogli  determinati messaggi non verbali importanti, chiamarlo in disparte o coinvolgerlo nell’ambito di un dibattito di gruppo.

Se lo stesso disagio si manifestasse in un contesto virtuale, tutto sarebbe affidato alle circostanze, poiché non sappiamo chi si troverebbe ad assistere ad una data provocazione, un commento sbagliato oppure offensivo. Non sappiamo se chi riceve quella provocazione sarà come quell’educatore che si trova in aula e che guarderà negli occhi dello studente o se, al contrario, si tratterà di un soggetto privo di empatia, la cui reazione potrebbe peggiorare la situazione di disagio dello studente in questione.

il contesto reale e quello virtuale avranno vantaggi e svantaggi legati alla percezione. Un video pubblicato nel quale una donna viene picchiata, è senza dubbio scioccante e più incisivo di una violenza che avviene all'interno delle mura domestiche, che lo studente esprime in aula e che, con tutta la buona volontà dell'educatore, potrebbe restare nel silenzio per sempre o non essere presa in considerazione.

L’esempio dello studente è soltanto un aspetto delle molteplici situazioni di vita che ci troviamo ad attraversare nel tempo e nei diversi contesti storici, sociali e personali.

Comprendiamo in questo modo che il luogo o la dimensione in cui si esplicano i comportamenti e si esprimono le emozioni, è determinante circa la comprensione che ne deriva e la maniera in cui agire su di essi.

In questo libro descrivo con estrema semplicità come riconoscere il disagio provocato da manifestazioni come l’omertà, l’indifferenza, la mancanza di empatia. Quando camminiamo lungo una strada, il nostro sguardo fa caso a ciò che desta in noi maggiore interesse. Se siamo appassionati di biciclette, non ci sfuggiranno coloro che pedalano o appoggiano la propria bici accanto alla panchina. Se amiamo i bambini, li vedremo ovunque. Se abbiamo particolare tenerezza per gli anziani, ci sembrerà di incontrarli dappertutto. L’empatia è una sorta di costante compartecipazione che non ammette per natura distrazioni circa gli eventi che si rivelano intorno a noi. La distrazione è una conseguenza del disinteresse e dell’ignoranza da parte di colui che appunto ignora.

Qualsiasi momento nel quale ci troviamo, sia esso la piazza di un borgo o un canale di YouTube, avremo sempre a che fare con un partecipante attivo e uno passivo, uno consapevole e un altro assopito, uno cosciente e un altro incosciente.

Sviluppare empatia diventa urgente, se pensiamo che passeggiando, oltre alla vetrina di un negozio o alla vista di una bicicletta, potrebbero concretizzarsi avvenimenti agghiaccianti, come il maltrattamento di un cane ( vi esorto a leggere questa storia realmente accaduta che ho riportato in questo racconto commovente adatto sia agli adulti che ai bambini; clicca


qui
), lo scippo ad un anziano, un atto vandalico rivolto ad un bene culturale pubblico, eccetera.

Interiorizzando i problemi sociali alla stregua degli hobby e degli interessi personali, riusciremmo il più delle volte a cogliere qualsiasi situazione anomala. Sono le nostre pigrizie, il nostro egoismo, la mancanza di coraggio, che comportano danni e violazioni talvolta irrimediabili, come gli omicidi o l'omertà stessa, quella che fa arrestare gli innocenti lasciando in libertà i colpevoli.

In conclusione, è esattamente il nostro grado di empatia che può determinare il destino di una qualsiasi esperienza vissuta o assistita. 

Da cosa dipende? Dal nostro impegno personale, dalla nostra applicazione, dalla scelta di migliorarci o restare ai margini di un'esistenza piatta. 

In che modo è possibile tutto ciò? 

1 Evitando di fidarci delle masse, ma filtrando tutto senza il pregiudizio che uccide la verità. Ma se chattiamo senza leggere, se ci addormentiamo di fronte alle serie tv senza commuoverci al di fuori di queste, non faremo progressi. Il vento trasporta il polline ovunque, ma senza l'ape laboriosa sarebbe cibo per mosche.

2 Documentandoci, facendo ricerche, cercando le fonti, che non sono su facebook, ma sui testi o come risultati di esplorazioni dirette, viaggi, interviste, letture approfondite.

Le mosche sono portatrici di quel disagio menzionato  all'inizio, hanno l'angoscia dello studente, quello che cattura l'attenzione del suo educatore empatico o le aggressioni gratuite all'interno di un social network. L'ape contribuisce alla vita, è consapevole, attenta, utile. Il nostro modo di agire nei riguardi di qualsiasi sofferenza  e di ogni forma di devianza, determinerà l'aggiunta di un mattone o la sottrazione di quel mattone, per la costruzione o la distruzione del benessere sociale.

www.eleonoragiovannini.it

martedì 5 gennaio 2021

OSTRACISMO: UNA PRATICA DA ELIMINARE

 L'ostracismo è un problema che affligge un'infinità di persone di tutto il mondo, specie quando a generarlo sono le congregazioni o i fanatismi religiosi. 

a questo proposito esiste una pagina facebook, denominata USCIRE DAI TESTIMONI DI GEOVA, nella quale numerose sono le testimonianze che attestano come l'ostracismo sia una pratica molto dolorosa e devastante sul piano sociale, psicologico e personale. A questo proposito è stata presentata    una proposta di legge  (la Proposta di Legge n. 2592 depositata in Parlamento il 15 Luglio 2020)    rivolta a tutte le forme di ostracismo e atta a comprovare sul piano giuridico i suoi effetti dannosi, non meno di una qualsiasi altra forma di violenza. In questo libro (cliccare sul termine stesso per accedere al contenuto del testo) è illustrato a chiare lettere il primo DDL in Italia per debellare questa pratica in maniera definitiva. Un testo che si avvale della collaborazione di diverse persone impegnate in questa lotta, per la difesa dei primordiali diritti umani. 

Già disponibile in prevendita, questo libro mette in risalto il significato del termine ostracismo dal punto di vista storico, etico e psicologico, avvalendosi delle molteplici testimonianze riportate in forma anonima, onde evitare ripercussioni di natura persecutoria. Non sono pochi i casi in cui la libertà di culto della religione di preferenza o semplicemente la scelta di non farne più parte, abbia comportato atteggiamenti gravemente lesivi da parte delle congregazioni religiose interessate, attraverso diffamazioni, isolamento e pressioni psicologiche snervanti. 

Acquistare questo saggio è fondamentale, se si desidera contribuire al conseguimento di un obiettivo di interesse universale.


CLICCA QUI

ONESTA' EVIDENTE E ONESTA' APPARENTE

Esistono due tipi di onestà, la prima che possiamo definire evidente e si riferisce a quelle condotte implicite nel codice civile/penale. Non bisogna rubare, uccidere, estorcere denaro, minacciare qualcuno, perché la legge punisce certe condotte dannose per gli altri.

Il secondo tipo di onestà è apparente, più o meno decifrabile o individuabile che si riferisce alle azioni intellettive, legate al pensiero e alle intenzioni, per cui ogni obiettivo risulterebbe invisibile, tipico del cosiddetto disonesto intellettuale, del manipolatore delle idee e, ancora peggio, dei sentimenti. 

Quando abbiamo a che fare con la manipolazione dei sentimenti parliamo di plagio (tipico ad esempio delle sette religiose o delle congregazioni)

Il plagio è il risultato di tali manipolazioni, dove si configurano due attori principali: il leader disonesto e la vittima ingenua. Chi sono le vittime di un plagio? Sono persone di solito fragili, già provate da esperienza esistenziali dolorose e con un costante bisogno di approvazioni, nonché di un punto di riferimento forte e carismatico che li compensi sul piano affettivo.

Agire nei confronti di una persona fragile è il primo obiettivo del disonesto, poiché chi plagia imposta i propri legami con gli altri in maniera esclusivamente gerarchica e non in modo relazionale. Una delle caratteristiche del manipolatore è l'anaffettività, che gli consente di agire senza coinvolgimenti emotivi, quindi senza rimorsi o sensi di colpa.

Ho a questo proposito approfondito queste dinamiche in questo libro, offrendo un modus pratico per evitare tutte quelle condotte frutto di ingenuità che ci gettano nel calderone dei manipolatori. Una manipolazione che sul web diviene ancora più subdola e pericolosa. In questo caso parliamo dei più comunemente noti leoni da tastiera.

Mai abbassare la guardia dunque! In che modo è possibile prendere le distanze da un disonesto sia evidente che apparente? Informandosi, leggendo, ampliando senza tregua le proprie conoscenze.